Il mese della bellezza..della natura che sboccia..della luce
tiepida del mattino..
Aprile ci riempie di regali..
Di poesia e di sogni..
Un mese che amo..con i suoi alberi fioriti..il mio adorato
lillà..
i fiori di ciliegio..
Quanta bellezza nel sole che accarezza gli alberi in fiore..
Vorrei tanto andare in Giappone in questo periodo e
praticare l’hanami..
(
Hanami (花見? "guardare i fiori") è un termine
giapponese
che si riferisce alla tradizionale usanza giapponese di godere della
bellezza della fioritura primaverile degli alberi, in particolare di
quella dei ciliegi, i cui fiori si chiamano
sakura.Il fiore del ciliegio, la sua delicatezza, la brevità della sua
esistenza sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche
della rinascita, della bellezza dell'esistenza. fonte Wikipedia)
Perdermi a guardare madre natura nel suo spettacolo
L’aria ha un nuovo profumo..
Riempiamo gli occhi ..saziamoci da tanta meraviglia…
Ci fa bene..tanto bene..
Compriamo fiori..abbelliamo i nostri davanzali di
primavera..
Il vostro cuore..e la vostra anima ve ne saranno grati
Facciamoci travolgere dalla bellezza..è quello che ci serve
Invitiamo le amiche del cuore..prepariamo un bel pranzetto..
Passiamo ore a confidarci ..a sognare un nuovo arrivo..
Ridiamo ..tanto..con le lacrime agli occhi..
Prepariamo un dolcetto ..
E sogniamo ..sempre e comunque..
CRUMBLE DI PRIMAVERA:
farina ,zucchero di canna, burro ed un pizzico di sale per l’impasto
fragole e mele
4 stampini
Pulite le fragole e una grossa mela..fate tutto a pezzetti e
mettete in un pentolino per circa 10 min sul fuoco ;
in una ciotola mettete 3
bicchieri di farina, tre cucchiai di zucchero di canna ed un bel pezzetto di
burro..impastate sino a quando diventa il tutto sbrisolato..
Imburrate i vostri stampini e mettere la frutta sul fondo,
il composto di farina ..una spolverata di zucchero di canna e un filo di
miele..infornate per 25 min a 180 gradi forno ventilato..
Servite tiepido con una..ma anche due palline di gelato alla
vaniglia..
STORIA DI DUE CILIEGI INNAMORATI:
«Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi
toccare. Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore
ed agitò le loro foglie … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si
toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed
agitò i loro rami … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed
agitò i loro tronchi … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si
toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici
dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.»
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